Tuesday, April 26, 2011
L'axolotl del Jardin des Plantes
Ieri, grazie a Tabucchi ho scoperto che esiste una bestiola con un nome più mexica del guacamole. Un anfibio che sembra una metafora. Passa tutta la vita in forma di larva a meno che non sia costretto, per motivi ambientali o ormonali, a diventare una specie di salamandra. E finché resta un girino riesce a ricostituire organi interi, compreso parti non fondamentali del cervello. Se resta larva vive a lungo. Se muta, vive meno.
Ha un aspetto da pikachù - Cortazar dice da azteco - con un musetto sorridente e branchie che sembrano ramoscelli.
L'axolotl è il personaggio eponimo di uno dei racconti di "Le armi segrete": "Ci fu un tempo in cui pensavo molto agli axolotl. Andavo a vederli all'acquario del Jardin des Plantes e rimanevo ore a guardarli, osservando la loro immobilità, i loro movimenti oscuri. Ora sono un axolotl." (Axolotl - Julio Cortázar)
Gli axolotl del Jardin des Plantes sono (secondo Wikipedia) alla base della scoperta della neotenia, ovvero della capacità di raggiungere la maturità sessuale mantenando la forma giovanile. E sempre nell'acquario del Jardin des Plantes venne creato l'axolotl bianco con gli occhiuzzi neri (Auguste Duméril: Création d'une race blanche d'axolotls à la ménagerie des reptiles du Muséum d'histoire naturelle et remarques sur la transformation de ces batraciens.) In cattività, vive solo nei canali di Xochimilco e pochi altri laghi vulcanici in Messico.
Comunque, non sono andata vedere i celebri axolotl nell'acquario. Ho preferito i più banali fiori del giardino.