Quando c'è molto vento, il parigino avveduto eviterà di passare per il parco del Lussemburgo. Infatti, dal selciato si levano nuvole di polvere abbastanza piacevoli da vedere, meno da respirare. Del tutto controindicate per macchine fotografiche e ipod.
Se l'intenzione è di far navigare le barchine nella fontana, la presenza di vento è indispensabile. Ma dopo un'ora di navigazione, sarà necessaria una doccia per togliersi di dosso il polverone.
In realtà, anche quando non c'è vento, una passeggiata in un parco cittadino significa ridursi le scarpe in stato impresentabile: mai passare da Lussemburgo e Tuileries prima di andare a teatro se non si vuole avere l'aspetto di chi è appena ritornata dalla Parigi-Dakar. Esperienza diretta.
E solo ora mi rendo conto che il giardino del Lussemburgo ricorda il giardino di Boboli. Forse Maria de' Medici (che ha fatto costruire il Luxembourg) aveva nostalgia di Firenze?