Friday, April 15, 2011

Terzo e mezzo



– Monsieur Alfred Jarry ?
– Al terzo e mezzo.
Questa risposta della portinaia mi stupì. Montai da Alfred Jarry che effettivemente abitava al terzo e mezzo. I piani della casa erano parsi troppo alti di soffitto al proprietario, e li aveva dimezzati...

Guillaume Apollinaire, le Flâneur des deux rives.


Pare che Being John Malkovich non ha inventato nulla. E' il racconto più divertente de Il flâneur di Parigi.

Bisognerà andare a vedere questa rue Cassette nel 6eme.

Monday, April 11, 2011

Sunday, April 10, 2011

Parigi nel caniveau



L'abitudine parigina di pulire la cunetta inondandola d'acqua.



Wednesday, April 6, 2011

Galleria Colbert



Le due entrate sono al 6, rue des Petits Champs e al 6 rue Vivienne, 75002 Paris.

Costruita da J. Colbert Billaud nel 1826 su iniziativa di una società di speculatori attirati dal successo della Galerie Vivienne. Ma il progetto fu un fallimento e la galleria venne donata all'Institut de France nel 1859 e praticamente abbandonata.

Acquisita dalla Biblioteca Nazionale, la galleria è stata completamente restaurata nel 1980. Le vetrate della Rotonda (nella foto) sono moderne. La Rotonda, che ospitava negozi raffinati, era illuminata da una lampada da terra a forma di albero di cocco, sfortunatamente ora sostituita da una statua raffigurante Euridice morsa dal serpente.

Ora ci sono vai dipartimenti universitari. E' chiusa la domenica.

E per gli appassionati di gallerie parigine: una mostra al Louvre des Antiquaire dal 23 marzo al 26 giugno 2011.

Thursday, March 31, 2011

Istruzioni per salire una scala

di Julio Cortàzar, che è vissuto e morto a Parigi, ma era argentino.
da "Storie di cronopios e di famas ".

Nessuno può non aver notato che sovente il suolo si piega in modo che da una parte sale ad angolo retto rispetto al piano del suolo medesimo mentre la parte che segue si colloca parallelamente a questo piano per dar luogo ad un’altra perpendicolare, comportamento che si ripete a spirali o secondo una linea spezzata fino ad altezze sommamente variabili. Chinandoci e mettendo la mano sinistra su una delle parti verticali e quella destra sulla corrispondente orizzontale ci troveremo in momentaneo possesso di un gradino o scalino.
Ciascuno di questi scalini, formanti come si vede da due elementi, si trova ubicato un po’ più in alto e un po’ più in avanti rispetto al precedente, principio che da significato alla scala, dato che qualsiasi altra combinazione determinerebbe forme magari più belle o pittoresche, ma inadatte a trasportare da un pianterreno a un primo piano. Le scale si salgono frontalmente, in quanto all’indietro o di fianco risultano particolarmente scomode. La posizione naturale è quella in piedi, le braccia in giù senza sforzo, la testa eretta ma non tanto da impedire agli occhi di vedere gli scalini immediatamente superiori a quello sul quale ci si trova, e respirando con lentezza e ritmo regolare. Per salire una scala si cominci con l’alzare quella parte del corpo posta a destra in basso, avvolta quasi sempre nel cuoio o nella pelle scamosciata, e che salvo eccezioni è della misura dello scalino. Posta sul primo scalino la suddetta parte, che per brevità chiamiamo piede, si tira su la parte corrispondente sinistra (anch’essa detta piede, ma da non confondersi con il piede menzionato), e portandola all’altezza del piede la si fa proseguire fino a poggiarla sul secondo scalino, sul quale grazie a detto movimento riposerà il piede mentre sul primo riposerà il piede. (I primi scalini sono sempre i più difficili, fino a quando non si sarà acquisito il coordinamento necessario. Il fatto che coincidano nel nome il piede e il piede rende difficoltosa la spiegazione. Fare attenzione a non alzare contemporaneamente il piede e il piede). Giunti con questo procedimento sul secondo scalino, basta ripetere a tempi alterni i suddetti movimenti fino a trovarsi in cima alla scala. Se ne esce facilmente con un leggero colpo di tallone che la fissa al suo posto, dal quale non si muoverà fino al momento della discesa.

Tuesday, March 29, 2011

Sans Plans in Paris

Underbridge at Tuileries

Sans Plans in Paris: ... passa dal sottopassaggio delle Tuilerie.

Un po' di tempo fa Sansplan mi ha suggerito un libro di Langston Hughes che racconta, in uno stile un po' estraniato, la sua avventurosa vita a Parigi (e altrove, per esempio in Messico). Ovvero, come viaggiare dall'America in Francia e poi soggiornare un annetto a Parigi per 7 dollari. Si intitola Big Sea e cosi' a occhio non e' tradotto in italiano. Peccato.

Tuesday, March 22, 2011

Cena all'Imperial Choisy



Ad oggi il miglior ristorante cinese che ho mai provato - non per niente è anche nella guida Michelin.

Il mio menù:

Insalata di meduse con un inquietante "uovo di mille anni" (la cosa nera che si vede in primo piano). La medusa è ottima. L'uovo no, però fa un certo effetto perché sembra un fossile. In realtà è "cotto" in un fango nerastro.





Granchio molle fritto e melanzane al pesce salato (nella foto). Buoni.




Spesa: 17€

Palais Royal

 

La sera, tornando verso casa.

La scrittrice Colette era ospitata a spese del governo francese nel Palais Royal. Beata lei. Personalmente ho letto solo Chéri e non mi ha fatto venire voglia di leggere altro.

Tuesday, March 1, 2011

Calligrammi

Ideogrammi. Con fiori.



Calligrammi della tomba di Apollinaire
. Il mio cuore come una fiamma rovesciata.



Il muschio ha riscritto l'epitaffio.



E una scrittura inventata dal muschio.



Al Pere Lachaise